CRÍTICA DE UN GRAN Joan LIuìs Montané
a Lecchi Marino
Marino Lecchi, geometria, cosmos, armonìa y dinàmica
Marino Lecchi indaga en el cosmos a partir de una visiòn global, de una actitud
pictòrica cromàtica basada en la dinàmica de la investigaciòn de los colores càlidos,
buscando la impronta de lo plàstico en un contexto donde se interroga respecto a la
formulaciòn de lo complejo en el sentido de ir màs allà de lo que se ve.
Su obra es de caràcter geomètrico, estructurada de manera dinàmica, posicionada
mediante planos,perspectivas y enfoques aèreos,que dominan toda la composiciòn en
linea con la formulaciòn de segmentos,difuminados y superposiciòn de colores
buscando la profundidad, el efecto tridimensional, aumentando, potenciando la visiòn
pragmàtica de la pléyade de realidades.
Emplea la conposiciòn de manera que hay diferentes àngulos de visiòn, distintas
formas de encuadres para ir aproximàndose de manera sutil en el total de lo plàstico.
Busca variados enfoques de luz, distintos posicionamientos en diferentes àngulos, para
iluminar,dar a conocer aquellos aspectos de su obra que le interesan, potenciando el
efecto enigmàtic, buscando la visiòn parcial en el enfoque puntual pero fundamental de
porciones de una composiciòn encuadrada.
Conecta con las civilizaciones indigenas Mesoamericanas, al igual que con las
vanguardias històricas europeas, con una visiòn de hoy, buscando la conexiòn
energètica a tràves de la historia, para adentrarse en una perspectiva de futuro sin
renunciar a la belleza de lo clàsico, permitièndose indagar en la fenomenologìa del
criterio matemàtico.
Su obra aporta enigmaticidad en lo evidente, para adentrarse en la perfecciòn de la
armonìa y en las cualidades de la belleza que residen tanto en el macro como en el
micro universo. La belleza es inmortal es parte de la ciencia y el arte, es arte ciencia a
la vez.
Joan LIuìs Montané
De la Asociaciòn Internacional de Crìticos deArte (AICA)
CRITICA DI UN GRANDE Joan LIuìs Montané
a Lecchi Marino
Marino Lecchi: geometria, cosmo, armonia e dinamica
MARINO Lecchi studia il cosmo dal proprio punto di vista globale, da un interesse
pittorico per i colori caldi, ricercando l'impronta della plasticità nella complessità,
cercando di superare il visibile.
Strutture geometriche, piani, prospettive aeree dominano tutta la composizione insieme
a segmenti, colori sfumati e sovrapposti per ottenere un effetto di tridimensionalità, di
profondità, aumentando e potenziando la visione pragmatica della miriade di realtà
esistenti.
Le sue opere si caratterizzano per la varietà di angolazioni ed inquadrature che
conferiscono allo spettatore una sensazione di plasticità. Studia i punti di luce,
sperimenta posizioni diverse con angolazioni diverse, per illuminare e far conoscere gli aspetti della sua opera che più gli stanno a cuore, magnificandone l'effetto enigmatico,
ricercando la parzialità della visione nella precisione della messa a fuoco, elemento
fondamentale per definire i segmenti della composizione inquadrata.
Le voci dei popoli indigeni centroamericani e delle avanguardie storiche europee
riecheggiano nelle sue opere con un timbro più moderno, partendo dal filo energetico
che attraversa la storia per addentrarsi nel futuro, senza rinunciare alla bellezza della
classicità, concedendosi lo studio della fenomenologia dei criteri matematici.
Le sue opere danno all'apparenza un aspetto più enigmatico ed esaltano la perfezione
dell'armonia e della bellezza presenti tanto nel macro quanto nel micro universo,
ricordandoci che la bellezza è immortale: fa parte della scienza e dell'arte, è arte e
scienza allo stesso tempo.
Joan Liuìs Montané
AICA (associazione Internazionale Critici d'Arte)
“Le ragioni di una ricerca”
Premesso che, diversamente da quello che d’acchito tutti definisco la mia pittura ” astrazione informale” essa è e vuole essere “ALTRO”.
La mia ricerca creativa parte dalla consapevolezza di una condizione umana, che la meccanica quantistica, afferma essere tutt’altro che reale, per come noi intendiamo genericamente il reale, per andare oltre la stessa M.Q.
Perché a questo punto la M.Q. diventa anch’essa una frazione, infinitesimale, di una “realtà ultima” che io ho definito “L'INFINITO REALE”
Perché “infinito reale?”
Perché tutti gli altri infiniti che la storia umana, fino ad ora, ha tentato di delineare non rappresentano la “REALTA'ULTIMA”.
“L’infinito reale” che ho delineato nei miei appunti, è la più estrema frontiera del “conoscitivo” al quale si è pervenuti, con rigore e altissima plausibilità, non dimentichi dell’impossibilità di una certezza.
Le mie opere sono e cercano di essere l’espressione estetica di questa ricerca e di questo approdo “all’infinito reale”.
E in esse vi è la risposta da carpire, andando oltre la banale verosimiglianza con l’informale astratto.
Ricerca quindi di un “codice” estetico espressivo, che sintetizzi una “REALTA’ ULTIMA” ma anche “realtà umana nuova”.
Perché una “NUOVA VISIONE” che vuole estetizzarsi, necessita di un
alto sforzo di ricerca e di trasposizione di concetti.
Da un “INFINITO REALE”, teorizzato, ad un contesto pittorico, fatto di supporti, forme e colori, che cerca di decodificarne il senso intimo.
Cioè come e cosa è “L’INFINITO REALE ?”.
Ovviamente spero che qualcuno veda ,non solo con gli occhi, capisca e mi aiuti a realizzarla
Si tratta solo di decodificarne i contenuti rivoluzionari perché si schiuda nei suoi pronunciamenti e sviluppi futuri.
Lecchi Marino
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In Love, Eva
grazie a tutti
ciao
marino
wishing your a year filled with truth, trust and passion, love and blessings, Sharon

Feliz cumpleaños, muchas bendiciones para ti .Amor y paz
Cariños
ciao
marino

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